Osservazioni su Piano Socio Sanitario dell’Ente Regione Veneto
Si espongono qui di seguito alcune osservazioni dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti ONLUS – Consiglio Regionale Veneto sul PDL 190 “Piano Socio – Sanitario regionale per il triennio 2012-2014”:
- In termini generali si rileva che il piano si occupa in modo preponderante dell’aspetto sanitario, mentre rimane un po’ in posizione defilata l’elemento sociale e le forme di integrazione tra livello sociale e sanitario. Inoltre, in diversi passaggi, viene posto l’accento sulla scarsità delle risorse disponibili, prima ancora di individuare i bisogni emergenti e i livelli minimi di prestazioni. Infine, andrebbe nei vari ambiti, precisato con maggior chiarezza: chi deve fare, cosa, come, con quali priorità e risorse, altrimenti ogni Piano di Zona opererà scelte condizionate dalle risorse finanziarie e dalle sensibilità (o dalle forze) prevalenti nello specifico ambito territoriale, con il rischio di una frantumazione del sistema dei servizi alla persona.
- Il Piano considera la presenza attiva del volontariato nel sistema socio-sanitario fattore di integrazione qualitativa. Non emerge, tuttavia, il ruolo delle formazioni del volontariato sociale e del terzo settore e in particolare delle Associazioni rappresentative delle persone disabili, in ordine ai processi di programmazione delle azioni di salute, riabilitazione ed integrazione, e di verifica dei risultati nel rispetto dei principi di sussidiarietà. Ci si riferisce in particolare, alla composizione del tavolo permanente, alla stesura del piano di rete, come alla formulazione dei singoli piani di zona.
- Nel piano si sostiene giustamente che i diversi interventi rivolti alla singola persona, disabile o non autosufficiente, devono essere inseriti nel quadro complessivo di un progetto, specificamente dedicato al soggetto assistito. Tuttavia, dal punto di vista organizzativo, non vi è chiarezza rispetto al servizio che dovrebbe tenere le fila della programmazione personalizzata per la persona con disabilità, soprattutto per quanto riguarda l’età adulta. Non vengono tra l’altro, sufficentemente valorizzati i progetti di sostegno alla domiciliarità per le persone in situazione di gravità, quali: progetti di autonomia, di aiuto personale, di Vita indipendente. Inoltre non vi sono precise indicazioni sulle modalità di integrazione, tra gli interventi forniti in strutture socio-riabilitative e quelli prestati dai servizi domiciliari. Evidentemente tali forme di coordinamento dovranno essere individuate dai singoli piani di zona.
- In tema di assistenza protesica e di necessaria uniformità nelle forniture, su tutto il territorio regionale, si sottolinea l’improcrastinabilità dell’aggiornamento del nomenclatore tariffario, ambito nel quale la nostra associazione è pronta a fornire la massima collaborazione, per individuare le più recenti soluzioni tecnologiche, in grado spesso di garantire una riduzione dei costi, oltre che una maggiore utilità per i fruitori.
- Fra le patologie che il piano elenca, come meritevoli di essere incluse nelle iniziative di prevenzione, riteniamo debbano essere comprese anche quelle che colpiscono la vista. Considerato infatti il progressivo invecchiamento della popolazione, l’incidenza delle malattie che danneggiano l’apparato visivo, è destinata ad aumentare notevolmente. Anche in questo settore, l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti è disponibile alla collaborazione per realizzare, come avviene ormai da svariati anni, campagne mirate di prevenzione.
Sempre in tema di patologie che colpiscono la vista si ritiene che i Centri di Ipovisione, presenti sul territorio Veneto, agiscano non solo come strutture cliniche di diagnosi e cura ma anche come attori di una rete allargata a carattere socio sanitario, fornendo supporti alla progettualità personalizzata rivolta a persone ipovedenti a partire dall’età evolutiva.
Il Presidente
Dott. Mario Girardi
Link diretto al sito http://www.consiglio.regione.veneto.it/commissioni/quintacommissione/osservazioniPSSR.asp