LEIB - Laboratorio arti performative

LEIB – Laboratorio arti performative

“Leib” è un laboratorio di arti performative. La parola “Leib” in tedesco significa “corpo vissuto”. Leib è il corpo che sentiamo, il corpo che ci parla e che conosce prima della nostra mente, che sente le gioie e i dolori in cui siamo immersi. Questo progetto nasce nell’ambito di una ricerca sul sentire, per indagare le modalità in cui la socialità è percepita da un punto di vista corporeo. La domanda è: questa capacità di sentire ha davvero a che fare solo con la vista?

Si è svolto da marzo a luglio 2024, in collaborazione con l’UICI di Treviso, il laboratorio condotto da Michele Granzotto, e ha avuto una restituzione al pubblico nel contesto del Festival “La giusta distanza” svoltosi il 28 luglio 2024 nei pressi di Segusino (TV) https://www.trevisotoday.it/eventi/festival-la-giusta-distanza-2024.html .

Queste le testimonianze di alcuni dei partecipanti provenienti dalle Uici del Veneto:

“Laboratorio molto faticoso che mi ha fatto imparare l’esperienza della bellezza anche in cose che non piacciono E mi ha fatto godere, in questa fatica, della opportunità di essere liberi e non giudicati pure essendo sè stessi!”

Beatrice mentre recita la sua scena

 

“Questo laboratorio teatrale mi è servito per conoscere la potenzialità del corpo come mezzo espressivo e quasi un altro senso in supporto a quello carente della vista. La sua valenza positiva nella relazione comunicativa è trasversale e ha evocato un percorso di maggior fiducia e conoscenza in me. Grazie a tutti i partecipanti e collaboratori.”

Paola accucciata nel bosco mentre recita la sua scena

“In questo laboratorio io mi sono sentita più leggera come se qualcuno mi avesse tolto dei pesi dalle spalle e dei nodi dallo stomaco. Con esercizi fisici e ludici che hanno richiesto impegno e concentrazione abbiamo imparato a gestire emozioni, sensazioni e pulsioni del corpo e della mente”.

Stefania e Nadia recitano insieme tenendosi le mani

“Vorrei esprimermi con un acronimo: LEIB – Liberando le Emozioni si ha l’Inaspettato Benessere”
“Ho partecipato per semplice curiosità e pensando di partecipare a pochi incontri, ma fin dalla prima volta sono stata coinvolta, e sono arrivata poi alla fine del lungo percorso divertendomi molto. Ora ho una curiosità più profonda sul teatro”

Roberto recita la sua scena inginocchiato a terra. Attorno gli spettatori affascinati e emozionati.

“Per quanto riguarda la giornata di domenica 28 luglio è stata una bella giornata diversa dal solito.
C’è stata un’alternanza di passeggiate tra il verde con soste e ascolto di letture di racconti, seduti sull’erba a contatto con la natura i suoi profumi e i suoni, arricchita da esperienze multi sensoriali.
Il gruppo di non vedenti che ha partecipato alla restituzione del laboratorio di arti performative di Michele Granzotto, dislocati tra gli alberi del bosco, si sono focalizzati ognuno su un tema diverso: violenza domestica, lotta inutile contro la burocrazia, dicotomia tra il non saper scegliere una cosa rispetto ad un’altra, disabilità visiva etc… mettendolo in relazione con il corpo e il suo sentire che si esprime attraverso il linguaggio la gestualità e l’azione.
Quanto è importante il corpo e i suoi sensi….
Una frase mi è rimasta impressa: “Non accontentarti di vedere l’aquilone volare ma fallo, vola!”
Un altro momento bello e commovente è stata la testimonianza di Simone Salvagninin , scalatore non vedente che ha spiegato cosa significa per lui scalare una vetta:
“È meditazione! La fatica mi costringe a liberare la mente così mi costringo a non assopire gli altri sensi; sotto sforzo i miei pensieri appaiono più limpidi e riesco a concentrarmi molto meglio, questa è meditazione attiva che mi aiuta a prendere più coscienza di me stesso nello spazio, fino a riuscire a dimenticare completamente il mio limite”.
Quanto è bello ascoltare persone che nonostante le grosse difficoltà che ogni giorno debbono affrontare, non si arrendono ma con forza e entusiasmo cercano di andare oltre sfruttando tutte le potenzialità che il corpo mette loro a disposizione.
Conclusione: Degustazione”

Applausi fine spettacolo a: Rosanna, Stefania, Roberto, Beatrice, Paola, Elvira e Michele, ideatore e conduttore del progetto LIEB. 
Beatrice, Paola, Elvira e Michele a fine spettacolo.

Allegati

Skip to content