Campo regionale educativo riabilitativo estivo anno 2018 - Relazione conclusiva

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Campo regionale educativo riabilitativo estivo anno 2018 – Relazione conclusiva

All’iniziativa, svoltasi dal 25 al 31 agosto 2018, presso la casa per ferie Lo Scoiattolo di Asiago (VI) sita in via Rendola, 21, hanno aderito nove famiglie, provenienti dal Veneto, con bambini/ragazzi ciechi ed ipovedenti compresi fra i 6 e i 12 anni, per un totale di 31 partecipanti. Gli operatori che si sono suddivisi tra i vari gruppi per lo svolgimento delle attività sono stati undici di cui due educatori, due tiflologi, tre esperti in scienze motorie, due psicologhe, una ortottista ed, infine, un’esperta in danceability.
La presenza di un’equipe multidisciplinare ha permesso di conseguire gli obiettivi prefissati strutturando un percorso personalizzato in base all’età, alle capacità e al residuo visivo dei minori.
Inoltre, per raggiungere i risultati attesi, durante alcuni giorni della settimana sono intervenuti un tecnico informatico e un tiflologo, entrambi esterni rispetto al gruppo degli operatori.
Nell’incontro di programmazione, alla luce dei dati disponibili relativamente ai partecipanti, sono stati definiti gli obiettivi essenziali del campo educativo/riabilitativo, le modalità attraverso cui perseguirli e gli strumenti volti a verificarne il raggiungimento.

Considerata l’eterogeneità degli iscritti relativamente all’età e alle capacità visive, si è pensato di organizzare attività che permettessero a tutti (bambini/ragazzi disabili, fratelli vedenti e genitori) di parteciparvi maniera consapevole.

Per far sì che questo avvenisse, sono stati proposti:
– due laboratori di movimento espressivo con principi di danceability (uno per i bambini/fratelli e uno per i genitori);
– orienteering;
– attività ludico-motorie;
– momenti di confronto per i bambini;
– momenti informativi e di confronto per i genitori mirati alla realizzazione del materiale tattile per i figli tenendo conto del loro residuo visivo;
– gita al Museo dell’acqua di Asiago;
– camminata con percorso sensoriale e laboratorio pratico-manipolativo.
I bambini/ragazzi sono stati inoltre sollecitati a dormire in camere separate da quelle dei genitori, per favorire l’autonomia personale e il confronto-aiuto tra pari.

Attività ludico-motorie
Educatore responsabile: Maria Faccin
Educatori collaboratori: Gerarda Soren, Luca Trombini, Francesca Peron, Alice Scarabello

Poiché è impensabile che il bambino cieco o ipovedente grave diventi autonomo nelle relazioni e nella mobilità senza aver prima acquisito le abilità di base, è stato dedicato ampio spazio a tale aspetto.

La progettualità alla base delle proposte riguardanti l’area delle attività motorie è stata una esperienza di caccia al tesoro finale condivisa con genitori e fratelli.
Si è scelto quindi di proporre differenti esercizi/gioco sperimentati dai minori durante la settimana; gli stessi hanno poi costituito le “sfide” da superare nelle varie stazioni della caccia al tesoro. In questa maniera i bambini, stratificando esperienze nuove ed allenando le proprie capacità, sono potuti arrivare al grande gioco finale con competenze ed autostima, sentendosi capaci di sostenere un ruolo attivo ed importante all’interno del gioco.
Le attività motorie sono state ideate per poter valutare le abilità definite nel “Protocollo di monitoraggio delle competenze”, incentrate sullo sviluppo delle capacità coordinative:

– Manualità
– Equilibrio
– Ritmo

Inizialmente sono stati proposti ai bimbi giochi di discriminazione tattile per riconoscere e saper utilizzare le differenti consistenze e dimensioni dei materiali a disposizione (palline, corde, mollette, elastici, moschettoni).
Successivamente sono stati proposti giochi individuali e di gruppo per stimolare la coordinazione e l’equilibrio, attraverso l’utilizzo di disco-sit, trave, corde, corpo libero).
La versatilità del disco-sit ha permesso proposte di sviluppo dell’equilibrio in differenti posture (seduto, in stazione eretta, in appoggio monopodalico), individuali ed in coppia.
Le travi sono state utilizzate in serie, una di seguito all’altra, a formare figure geometriche; il bambino, una volta arrivato alla fine, poteva indovinare la figura geometrica appena attraversata. In questa maniera quindi, si è voluto integrare la componente cinestetica con la capacità di ricordare e riconoscere il tragitto appena compiuto.
Il salto della corda è stato proposto sia per allenare l’equilibrio, che per sviluppare la capacità di previsione del gesto (stacco dei piedi da terra).
Individualmente o in gruppo, è stata utilizzata inizialmente la fonte sonora esterna come aiuto finalizzato ad interiorizzare il timing corretto del gesto motorio.
È stato scelto poi di inserire una proposta di corpo libero per lavorare, allo stesso tempo, sui piani del contatto corporeo, cinestesico, della fiducia e cooperativo: la piramide umana.
La componente ritmica è stata affrontata utilizzando sia strumenti musicali e oggetti di recupero facenti parte della quotidianità, sia corpo e voce, inserendo situazioni di sintonizzazione in gruppo.
Anche queste ultime sono state riprese all’interno della caccia al tesoro sotto forma di sfide insieme alle famiglie come, ad esempio, il canto di una canzone o la condivisione di un ritmo suonato con strumenti di recupero o con l’utilizzo del corpo.
Come evento sportivo si è organizzata una partita di baseball che ha visto coinvolti tutti i minori disabili visivi.
Per i fratelli sono stati organizzati momenti ludici e di condivisione come il pattinaggio su ghiaccio, uscite e discussioni.
Al momento della caccia al tesoro, abbiamo potuto constatare quanto sia stato importante per i bambini/ragazzi arrivare preparati all’evento. Infatti, integrando le nuove esperienze, essi hanno mostrato maggior autonomia, maggior fluidità di movimento, crescente capacità e volontà di collaborazione/partecipazione e maggiore autostima.

Laboratori di movimento espressivo con principi di danceability
Educatore responsabile: Ilenia Martire
Educatori collaboratori: Isabella Zonta, Gerarda Soren, Luca Trombini, Alice Scarabello

Il laboratorio di movimento espressivo è stato pensato e rivolto sia ai bambini non vedenti ed ipovedenti e ai loro fratelli, sia ai genitori. Per entrambe le categorie sono state realizzate tre sessioni della durata di 90 minuti circa e, infine, un incontro che comprendeva adulti e minori.
Gli esercizi sono stati realizzati considerando tre finalità proprie del movimento espressivo ed inclusivo: la consapevolezza di sé, la relazione con l’altro, la fiducia nell’altro. Inoltre, le sessioni svolte durante la settimana hanno avuto lo scopo di sperimentare e ideare un linguaggio corporeo utile a preparare i genitori e i figli all’incontro finale in cui avrebbero danzato insieme.
Per il gruppo dei bambini sono stati pensati esercizi che potessero:
– aumentare le capacità immaginative: ad esempio, evocare delle immagini di soggetti naturali e riprodurle attraverso il corpo;
– aiutare il bambino a sperimentare il movimento segmentando il corpo: muovendo, ad esempio, prima la mano, poi il polso, poi l’avambraccio e così via.
– aiutare il bambino a sperimentarsi nella creatività attraverso il contatto con il corpo dell’altro: realizzare delle statue con il corpo del compagno, compiere un determinato movimento sul corpo del compagno che lo avrebbe a sua volta realizzato in contatto con un altro.
Per il gruppo dei genitori sono stati pensati esercizi che potessero:
– aiutare il singolo a costruire un bagaglio di movimenti nuovi attraverso dei giochi in coppia, in cui, partendo da movimenti legati al quotidiano, ognuno poteva proporre una sequenza di movimenti al compagno;
– individuare delle strategie di interazione che passassero attraverso i sensi dell’udito e del tatto per poter muoversi con una persona non vedente: ad esempio, passare il turno del movimento attraverso un suono o un tocco del corpo;
– sperimentarsi ed esplorare la propria creatività uscendo dalla logica del tecnicamente giusto-sbagliato.

Il laboratorio si prefiggeva di proporre uno spazio e un tempo di relax, gioco ed incontro in cui sia i genitori che i bambini sperimentassero delle modalità di movimento de-strutturate, spontanee e che privilegiassero l’incontro tra i partecipanti, facendo della diversità una risorsa per poter danzare.

Momenti di confronto per i bambini
Educatore responsabile: Chiara Polato
Educatori collaboratori: Alice Scarabello, Francesca Peron

Durante la settimana sono stati ricavati quattro momenti di confronto tra i bambini/ragazzi presenti.
Questi momenti sono stati ritenuti importanti per sollecitarli al confronto tra coetanei con problematiche visive e quotidiane simili che, nella vita di tutti i giorni, può rivelarsi raro e più difficile.
Ognuno di questi momenti ha avuto la durata di un’ora e un quarto circa, con inizio e fine scanditi da momenti di distensione come giochi di presentazione, giochi per salutarsi e simili.
Sono stati trattati argomenti legati alla crescita di tutta la persona:
– Lo sport: difficoltà e successi nello sport praticato; perché è importante; differenze tra aiuto che rende autonomi e aiuto che comprime, appiattisce e non fa emergere le doti individuali.
– La scuola: in particolare le cartine tattili e per ipovedenti; quali sono le accortezze da avere per ottenere buoni ausili per studiare autonomamente; possiamo anche noi esprimere le nostre esigenze per aiutare chi ci aiuta a renderci sempre più autonomi.
– Tempo libero: passeggiate nel bosco e con gli amici: cosa può aiutarci? Bastone bianco e bastoni da trekking; loro importanza; fatiche e successi; l’orgoglio nel fare i percorsi da soli e la soddisfazione di condividere il proprio tempo con gli amici in totale tranquillità.
Riflessioni sulla settimana trascorsa (che cosa abbiamo imparato? Che cosa ci è piaciuto? Quali sono le nostre bravure? Che cosa ci rende orgogliosi?).
Ogni incontro ha avuto l’obiettivo di portare i partecipanti a riflettere prima sulle difficoltà che possono avere i disabili della vista, per poi confrontarsi sulle strategie attraverso le quali superarle e divenire vincenti e orgogliosi dei propri successi.
Tutti gli argomenti sono stati proposti tramite alcune domande guida, ma sono stati anche incoraggiati momenti di scambio libero di opinioni, domande, pensieri, riflessioni tra i partecipanti. La condivisione è avvenuta in modo molto naturale, favorita dal fatto che i partecipanti si conoscevano già tutti dalle simili esperienze precedenti. Molto vivo e spontaneo è stato il confronto tra i ragazzi, che hanno anche tenuto conto delle diverse condizioni visive di ognuno.
Il livello di attenzione si è sempre rivelato molto alto. I bambini/ragazzi hanno mostrato interesse ai temi trattati, che hanno affrontato mostrando una consapevolezza in crescita, nel complesso buona, sicuramente migliorata rispetto agli anni scorsi.
I fratelli vedenti presenti al campo non erano coinvolti in questi spazi dedicati alconfronto, per lasciare maggior libertà di espressione ai partecipanti. Durante la condivisione comunque è emerso che il gruppo era nel complesso ben integrato con i fratelli, anche grazie alla composizione delle camere dei bambini, in semiautonomia rispetto ai genitori e miste tra vedenti e disabili della vista.
I genitori si sono mostrati favorevoli a questi incontri di condivisione proposti ai loro figli, ritenendoli importanti, chiedendo ulteriori occasioni di scambio anche su altri temi, e una restituzione di ciò che è emerso nel corso degli incontri svoltisi lungo la settimana.

Momenti informativi e di confronto per i genitori

Destinatari
Genitori di bambini non vedenti o ipovedenti

Finalità
Formare i genitori a far acquisire ai propri figli autonomia nello studio e nella mobilità

Obiettivi
– Conoscere la strumentazione informatica ad uso didattico
– Adattare libri per bambini ipovedenti e non vedenti
– Aiutare il proprio figlio a muoversi in autonomia

Attività
L’attività ha compreso 3 moduli:
1. Strumentazione informatica
2. Adattamento libri per bambini non vedenti e ipovedenti: il testo e le immagini
3. Orienteering

Modulo 1: Strumentazione informatica
Educatore responsabile: Renzo Ondertoller, tiflologo
Esperto: Claudio Signorini, tiflologo

Svolgimento:
Durante il primo incontro di domenica pomeriggio, Claudio Signorini ha inizialmente lasciato la parola ai genitori chiedendo loro quale strumentazione informatica usano i rispettivi figli come ausilio didattico. I genitori hanno relazionato con notevole precisione e puntualità, dimostrando di essere i primi esperti dei loro figli. A seguire, Signorini ha ampliato e integrato le conoscenze informatiche relative agli ausili, nominati in precedenza anche dai genitori, come sintesi vocale, barre-stampanti braille, software per la matematica, etc., specificando le caratteristiche e gli usi per i quali ciascuno è adatto. Sono state inoltre approfondite le possibili modalità di accesso al mondo dei libri digitali. Ampio spazio è stato dedicato da parte di Signorini a rispondere alle numerose domande poste dai genitori.
Lunedì e martedì Signorini ha collaborato con il tecnico dell’Azienda Tiflosystem all’adattamento di un libretto in braille per i bambini non vedenti (v. Modulo 2).

Modulo 2: Adattamento libri per bambini non vedenti e ipovedenti
Educatore responsabile: Renzo Ondertoller
Educatori collaboratori: Chiara Ceccato, Daniela Cosulich
Esperto: Ivana Furlan, tecnico Tiflosystem

Svolgimento:
Lunedì mattina, Ivana Furlan ha fatto un excursus sulla storia delle stampanti braille e delle loro caratteristiche ed ha presentato due nuove stampanti, il modello Columbia e il modello Elite, entrambi in grado di realizzare disegni in rilievo mediante l’utilizzo del software annesso Tiger. La possibilità di poter creare disegni in rilievo con texture tattili diverse, grazie ad una modulazione dello spessore del puntino braille, risulta un progresso notevole ai fini di un sempre maggior accesso per i non vedenti al mondo del disegno, nonchél’occasione per rendere attuabile l’inserimento di disegni all’interno del testo in braille.
Ivana Furlan ha spiegato ai genitori come si utilizza il software Tiger per la realizzazione di disegni, ha mostrato l’interfaccia del software e i passaggi per una buona creazione del disegno.
Ivana ha inoltre illustrato le duplici capacità della stampante Elite che diversamente dal modello Columbia può scrivere e disegnare in braille e allo stesso tempo sovrapporre la stampa in nero. Tuttavia, considerato il suo costo, si è convenuto sull’opportunità che di questa tipologia di stampante si dotino i Centri di riferimento a carattere territoriale.
La mattina seguente, Ivana ha mostrato come disegnare una mappa in rilievo realizzando per la gara di Orienteering la mappa del parco dell’hotel preparata dagli operatori in nero (v. Modulo 3). Ha successivamente stampato un libretto in braille basato su un racconto ambientato in un bosco, il quale richiamava l’esperienza che i bambini avevano vissuto il giorno precedente durante una passeggiata nel bosco.
Il libretto creato, oltre alla storia, contiene anche i disegni adattati (braille e nero) di un albero con un fungo, di un aereo e di uno scoiattolo. Nella stampa di un libretto in braille è stata utilizzata la doppia interlinea, in quanto destinato ad un bambino che ha frequentato la prima classe della scuola primaria.
Contemporaneamente, mediante l’utilizzo di software non specifici per ipovisione (funzioni standard di Word, Paint) è stato adattato lo stesso libretto per i quattro bambini ipovedenti. Ai genitori era stato chiesto di compilare un questionario relativo al tipo di carattere, dimensione, spaziatura con il quale il proprio figlio legge ed il colore preferito. Sono stati redatti:
● 2 libretti con carattere Verdana minuscolo, corpo stampa 26, spaziatura verticale 1,5
● 1 libretto con carattere Verdana minuscolo, corpo stampa 30, spaziatura verticale 1,5
● 1 libretto con carattere Verdana maiuscolo, corpo stampa 36, spaziatura verticale 1,5

La copertina posteriore è stata scelta per ognuno del colore preferito.

 

Foto della copertina del libretto in braille

Modulo 3: Orienteering
Educatore responsabile: Renzo Ondertoller
Educatori collaboratori: Chiara Ceccato, Daniela Cosulich

Svolgimento:
Il modulo si è svolto in modo trasversale durante l’arco della settimana.
Inizialmente è stato scelto dagli operatori il percorso che i bambini avrebbero eseguito in autonomia all’interno del parco dell’albergo, scegliendo i diversi punti di riferimento.
In un secondo momento è stato spiegato ai genitori il percorso completo, specificando che ognuno avrebbe dovuto decidere il punto finale che il rispettivo bambino avrebbe dovuto raggiungere alla Gara finale di Orienteering, in base al proprio residuo visivo e autonomia nel movimento. Il percorso disegnato dagli educatori in una piantina in nero comprendeva una scalinata e dei vialetti asfaltati tra i prati del parco dell’albergo, senza bordo di delimitazione. Abbiamo eseguito con i genitori il percorso deciso e successivamente indicato loro i punti di riferimento individuati in precedenza.

piantina percorso interno

Nella prima reazione dei genitori abbiamo colto perplessità e preoccupazione ed anche qualche richiesta di adattamento del percorso. Ad esempio è stato chiesto di porre dei segni per evidenziare i gradini o cambiamenti di terreno, tali richieste non sono state assecondate anzi sono state accolte come spunto per spiegare l’importanza di imparare a muoversi da soli in un ambiente non facilitato in modo sicuro e autonomo. Insieme è stato costruttivo riflettere sulle possibili difficoltà del percorso e sulle possibili strategie da consigliare ai loro figli, sottolineando in particolar modo per i genitori dei bambini ipovedenti l’importanza di non correre e di tenere in considerazione i cambi di luminosità legati all’entrata e uscita dal bosco e i dislivelli.
In seguito agli adulti sono stati assegnati due compiti: creare a seconda della situazione visiva del proprio bambino la piantina (materiale plurisensoriale in rilievo o disegno a colori-nero), ed insegnargli il percorso da compiere in autonomia.
Ogni famiglia ha realizzato una piantina in modo creativo e personalizzato, ognuna con uno stile diverso e calato sul proprio bambino, utilizzando materiale vario: carta, pongo, alberelli finti, sassolini, carta vellutata, bastoncini di legno, pennarelli neri-colorati ecc..

piantina realizzata con materiale vario

Mercoledì si è svolta la prova generale: ogni bambino ha spiegato agli educatori il tragitto che avrebbe compiuto, prima mostrandolo sulla piantina datagli dai genitori e poi percorrendolo.
Giovedì pomeriggio, ha finalmente avuto luogo la Gara di Orienteering alla quale hanno partecipato tre squadre, formate sia da bambini ipovedenti che non vedenti. Ogni bambino doveva: leggere un biglietto in cui era scritta la meta da raggiungere, cercare un oggetto richiesto e tornare al punto di partenza.
Durante la Gara si sono valutate: la correttezza nell’effettuare il percorso, l’abilità nel trovare l’oggetto, e la concentrazione/velocità di percorrenza.
Ogni bambino è riuscito a svolgere il compito assegnato, con grande soddisfazione sua e dei genitori.

Tutti i momenti di condivisione hanno visto la presenza di operatori con funzioni di guide delle discussioni, di moderatori e, da parte degli esperti disabili della vista, anche di testimoni delle proprie esperienze riguardanti i temi trattati.

Escursioni
Oltre alle varie attività, sono state ricavate due giornate per svolgere delle escursioni: passeggiata sensoriale e laboratorio pratico-manipolativo; visita al museo dell’acqua.
Lunedì 27 agosto i bambini, accompagnati da alcuni operatori, hanno preso parte ad una giornata organizzata dall’associazione Archeidos la quale ha coinvolto i bimbi in due attività: passeggiata e laboratorio.
La passeggiata ha permesso a tutti di conoscere pascoli e boschi ascoltando, lungo il cammino, racconti ed entrando nel vivo della natura. Nel pomeriggio, invece, i bambini si sono messi in gioco nella realizzazione di collane con materiali della natura, braccialetti intrecciando la lana al telaio tramite laboratori pratico-manipolativi.

Museo dell’acqua
Mercoledì 29 agosto tutti i partecipanti al campo hanno visitato il museo dell’acqua.
Il filo conduttore della visita erano: l’esplorazione del “tema acqua e i molteplici aspetti del rapporto uomo-ambiente; promuovere il valore dell’acqua come risorsa e non solo come merce.
Per trasmettere tali principi, la guida ha strutturato la giornata in più momenti: lezione frontale, visita ad una grotta e passeggiata nel bosco.
La lezione frontale era accompagnata dalla possibilità, per i bambini, di toccare elementi naturali come stalattiti e stalagmiti. Successivamente si sono avventurati nell’esplorazione di una grotta artificiale creata appositamente per i piccoli visitatori all’interno della quale hanno potuto percepire i suoni, i differenti odori, la presenza di ciò che si trova in una grotta, ecc. Infine, nel pomeriggio la guida ha accompagnato il gruppo in una passeggiata nel bosco dove, lungo il percorso, tutti hanno provato l’esperienza di scendere per un terreno ripido e scosceso con una corda.

Conclusione
Gli adulti si sono impegnati a mettere in pratica gli accorgimenti appresi dagli operatori ed emersi dal confronto reciproco, e hanno ribadito a più riprese l’intenzione di continuare a comportarsi analogamente in futuro. Grazie a questa iniziativa hanno colto l’importanza di insegnare ai propri figli le strategie più idonee per far sì che la disabilità visiva non sia un ostacolo, bensì un limite fisico superabile per conseguire un’indipendenza futura. Tale indipendenza comporta soddisfazioni, sicurezza e autonomia nelle relazioni e nella mobilità.
Hanno, dunque, il desiderio di continuare a frequentare l’I.RI.FO.R. perché sanno di poter trovare uno spazio che valorizza il loro essere genitori; al tempo stesso, però, avvertono la necessità di conoscere altri genitori, sia per poter arricchire il loro bagaglio di conoscenze, sia per essere stimoli e riferimenti per quanti aderiranno ad eventuali iniziative educativo/riabilitative future.

L’intera esperienza si è rivelata positiva sia in quanto sono stati raggiunti gli obiettivi educativi definiti nel documento del monitoraggio, sia perché tutte le famiglie ne hanno riconosciuto l’importanza e hanno manifestato viva gratitudine agli operatori e all’I.Ri.Fo.R..

Gli operatori si sono incontrati in data 01/09/2018 per compiere la verifica conclusiva degli esiti raggiunti.

Il referente
Isabella Zonta

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