STAGE DI PREPARAZIONE ALLE AUTONOMIE Rovolon (PD), 24/31 agosto 2013 – Lettera ricevuta dai genitori

A scuola di autonomie sui Colli Euganei (Un’esperienza indimenticabile)

 “… fiumi azzurri, e colline, e praterie, dove corrono dolcissime le mie malinconie, l’universo trova spazio dentro me…”: potrebbe essere questo un buon inizio per esprimere poeticamente la complessità e la bellezza dei pensieri e delle sensazioni vissute dai nostri figli, i ragazzi che hanno partecipato dal 24 al 31 agosto 2013 allo Stage di preparazione alle autonomie nell’ambito del progetto Perché siamo qui… per crescere insieme, coordinato da Renzo Ondertoller e reso possibile dal Consiglio regionale veneto dell’UICI.

Lo stage si è svolto a Rovolon, sui Colli Euganei, in una struttura residenziale autogestita messa a disposizione dall’associazione Per Un Sorriso onlus, con la collaborazione della Parrocchia di San Giorgio e del Comune di Rovolon, ed ha coinvolto 15 fra ragazze e ragazzi ipovedenti o ciechi, di età compresa fra gli 11 e i 19 anni, accompagnati da un team di giovani educatori ed assistenti alla comunicazione coordinati da  Renzo  Ondertoller e dalla  pluriennale esperienza  di Nicoletta Masiero. I ragazzi hanno potuto mettere alla prova o cominciare a costruire le proprie autonomie non solo nell’ambito domestico (dalla preparazione del cibo all’allestimento della sala da pranzo, dal lavaggio stoviglie alla gestione del reparto notte e degli spazi comuni), ma anche nell’ambito dell’orientamento e della mobilità, con attività specificamente pensate per favorire la consapevolezza del proprio corpo e del suo movimento nello spazio.

Molto importante per i ragazzi anche l’esplorazione delle relazioni interpersonali, soprattutto per quanto riguarda la conoscenza dell’altro e il rispetto dei suoi spazi e delle sue esigenze. I ragazzi hanno potuto esprimere liberamente i propri pensieri e le proprie difficoltà, ciò che difficilmente possono fare con i coetanei “normovedenti”, riuscendo ad avere uno spazio e un tempo in cui confrontarsi ed essere finalmente loro stessi.

Naturalmente non sono mancati i momenti ludico-ricreativi e sono anche state organizzate due escursioni, al Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, con la sua sezione da visitare “al buio” per esplorare e conoscere l’ambiente naturale del territorio attraverso le sensazioni tattili, uditive ed olfattive, e al parco “Le Fiorine” dove, con qualche trepidazione e molto coraggio, i ragazzi hanno affrontato arrampicate, passaggi sospesi e discese mozzafiato.

Il sabato mattina, a conclusione dell’esperienza, i ragazzi hanno presentato ai genitori, oltre ad un ottimo e sorprendente buffet (davvero, non credevamo sarebbero stati così bravi in cucina!), uno spettacolo di “dilettanti allo sbaraglio” in cui ciascuno ha potuto mettere in mostra un proprio talento, dal canto alla recitazione, dall’intermezzo comico al disegno tattile, dalle imitazioni alla produzione di collane. Abbiamo riso molto, quella mattina, in coerenza con il motto della settimana che era “Chi non ride mai non è una persona seria”, ma a molti di noi sono anche scese le lacrime (un po’ trattenute, un po’ asciugate in fretta) nel comprendere quanto importante sia stata questa esperienza per i nostri figli nel loro difficile cammino di crescita.

E’ per questo che abbiamo voluto scrivere queste righe di ringraziamento all’UICI, al gruppo sportivo No.Ve., all’Università di Padova e al Presidente regionale Mario Girardi che ha sostenuto il progetto ed ha potuto constatarne il valore, essendo stato presente durante la mattina del sabato. Ci auguriamo davvero che sia possibile nei prossimi mesi ed anni continuare queste esperienze di confronto e di crescita insieme.

Abbiamo citato all’inizio I giardini di marzo di Lucio Battisti, che è stata splendidamente interpretata sabato dai nostri Simone e Giulia, un momento che ci ha emozionato tutti. La canzone si conclude con il verso “… ma il coraggio di vivere, quello, ancora non c’è”: ecco, noi crediamo che invece i nostri ragazzi questo coraggio abbiano imparato a costruirlo anche qui, a Rovolon, insieme ai loro coetanei e sotto la guida attenta e paziente di chi li ha accompagnati.

Grazie a tutti! 

I genitori

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