Nell’estate 2021 il Consiglio Regionale Veneto dell’IRIFOR, grazie al contributo della Presidenza Nazionale, ha potuto organizzare due soggiorni ricreativi e abilitativi.
Presso il Villaggio “Bella Italia & Efa Village S.r.l.” di Lignano Sabbiadoro (UD), dal 9 al 18 agosto si è tenuto il soggiorno denominato “Alla ricerca di qualche consapevolezza nascosta” rivolto a persone cieche ed ipovedenti con pluriminorazioni gravi. I partecipanti al soggiorno sono stati 12, provenienti dalle provincie di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia e Vicenza, e sono stati seguiti da 12 operatori coordinati dalla Prof.ssa Camilla Zen con la supervisione del Prof. Angelo Fiocco. Erano presenti al soggiorno anche 11 familiari.
La struttura ospitante, nel verde della pineta tra le località di Lignano Sabbiadoro e Lignano Pineta, collegata direttamente al mare, è dotata di piscine e di un palazzetto dello sport. Gli impianti sono stati utilizzati quotidianamente dai partecipanti, che hanno potuto effettuare nuoto assistito-acquaticità, attività motoria, psicomotricità, shiatsu. È stato poi possibile usufruire anche della spiaggia privata, facilmente accessibile alle carrozzine, in quanto dotata di passerelle pavimentate che collegavano tutti gli ombrelloni fino alla riva del mare. Era inoltre presente uno spazio verde esterno utilizzato per l’orientamento, il gioco e per le serate di musica e ballo.
Dopo oltre un anno di stop, causa emergenza sanitaria, aspettative e necessità dei partecipanti di passare del tempo insieme erano notevoli. Il soggiorno proposto ha permesso quindi di trascorrere un periodo di tranquillità e ha rappresentato per i genitori un’occasione di confronto sulle esperienze che vivono quotidianamente con i loro figli.
Rispetto agli anni precedenti, è stata necessaria una modifica nella routine delle attività proposte -soprattutto per far fronte alle norme anti-covid – che ha incontrato il favore degli utenti. Per questo motivo, il gruppo degli operatori ha organizzato perlopiù attività che potessero essere svolte all’aperto.
Le attività proposte sono state attuate con precisi piani educativi, di gruppo e individualizzati, verificando in itinere e modificando di volta in volta, a seconda delle esigenze, tempi e modalità per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, considerando e analizzando le diverse età, il diverso modo di relazionarsi con gli altri, le varie potenzialità psico-motorie caratteristiche di ciascuno.
Dopo due anni si è potuto poi organizzare nuovamente anche il campo riabilitativo per ragazzi e famiglie denominato “API (Autonomia Per l’Inclusione)” che si è svolto a Monghidoro (BO), dal 21 al 28 agosto, presso l’Hotel Kristal, albergo sito nel centro del paese.
Hanno partecipato 14 ragazzi adolescenti: per la maggior parte di loro era la prima volta che aderivano ad un campo scuola senza la presenza delle famiglie. Erano comunque presenti 4 famiglie con bambini con disabilità visiva di età 6-10 anni, 4 sorelle vedenti, 4 mamme e un papà. Il gruppo è stato accompagnato da 11 operatori che in larga parte già avevano seguito i bambini e i ragazzi nelle attività proposte durante l’anno. Il soggiorno è stato coordinato dal dott. Matteo Stefani.
Le attività sono state organizzate dividendo il gruppo di partecipanti in tre: i genitori, i ragazzi adolescenti e i bambini delle elementari, comprendenti le sorelline più piccole.
Per i genitori sono stati previsti tre momenti di gruppo di approfondimento psicologico e una giornata di formazione su come descrivere la bellezza di un paesaggio ai loro figli con disabilità visiva, cercando di comunicare loro quei contenuti non percepibili con i sensi residui. Inoltre, hanno partecipato insieme ai loro figli ad una gita alla scoperta del bosco, ad una visita ad un museo che raccontava gli usi e costumi della civiltà contadina del territorio e a un pomeriggio d’arrampicata sportiva presso la falesia del Rocchino di Cavrenno (BO).
Per il gruppo dei bambini delle elementari, sono state proposte, oltre a quanto detto, attività di esplorazione dell’albergo, giochi motori al parco limitrofo, attività di propedeutica al coding (programmazione informatica) attraverso la programmazione di due api robot, attività musicali e di danza in parte sfociate in un racconto sonoro presentato l’ultimo giorno al resto del gruppo e ad alcuni ospiti.
Agli adolescenti sono state proposte attività di esplorazione dell’albergo e attività di orientamento nel paese scaturite poi in una caccia al tesoro; attività motorie comprendenti anche per loro un’uscita ad arrampicare in falesia; visita al suddetto museo; attività musicali e di danza che hanno portato ad un breve spettacolo, presentato l’ultimo giorno al resto del gruppo e ad alcuni ospiti. Si sono poi confrontati partecipando ad incontri di gruppo principalmente incentrati sul condividere come stava andando il soggiorno.
Come restituito nella verifica finale per i genitori è stata una bella esperienza, per alcuni di loro era la prima volta che partecipavano ad una iniziativa del genere e che condividevano certi aspetti del proprio vissuto tra pari. Hanno riportato anche la fatica che certi lavori di rielaborazione dei propri vissuti comporta, fatica che però è stata fruttuosa, hanno evidenziato poi il piacere di lanciarsi insieme ai propri figli in attività nuove e sfidanti come l’arrampicata.
Per i bambini delle elementari è stata una bella occasione per confrontarsi e giocare in un gruppo tra pari, arricchendo il loro bagaglio di esperienze motorie, sociali e in generale di conoscenza di quello che è il mondo circostante con tutte le sue sfaccettature.
Per gli adolescenti è stato emblematico l’entusiasmo e la vitalità che trasmettevano, la gioia di essere insieme, anche se non sono mancati i momenti di nostalgia di casa, soprattutto i primi giorni e qualche difficoltà nello stare insieme per così tanto tempo. A questo si aggiunge la grande spinta che hanno avuto a provare le esperienze nuove proposte e il desiderio espresso da molti, specie dai più grandi, di avere maggiori occasioni in un prossimo campo o in attività da organizzare durante l’anno. Tali esperienze risultano importanti poiché permettono loro di sperimentare la propria autonomia e di condividere i propri vissuti e le proprie domande con i coetanei. Molti di loro hanno sorpreso gli operatori per la spinta a mettersi in gioco che hanno dimostrato.
Quindi, carichi della bella esperienza fatta, all’equipe degli operatori non resta che raccogliere quanto emerso da questo soggiorno per progettare al meglio le attività per i prossimi mesi che sicuramente culmineranno in un nuovo arricchente campo estivo da organizzare l’anno prossimo.